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Il profumo del proprio bambino è come una droga per i genitori

Il profumo del proprio bambino è come una droga per i genitori.
Lo considerano, infatti, uno degli odori esistenti più gradevoli e inebrianti.
In particolare è la madre ad essere colpita da una vera e propria “infatuazione olfattiva” per il figlio o la figlia. Tanto da riuscire, dopo pochi giorni o addirittura ore dalla nascita, a riconoscere il profumo del proprio piccolo tra gli altri.
Questa infatuazione, che è massima con il neonato, tende poi a ridursi con il passare del tempo e diminuisce notevolmente dopo i 14 anni.
Ad evidenziarlo, come riporta l’agenzia di stampa Ansa sul suo sito Internet, sono i risultati di una ricerca realizzata dall’Università tecnica di Dresda, in Germania, insieme a quella di Wroclaw in Polonia, e pubblicati sulla rivista Chemosensory Perception.
Gli studiosi hanno sottoposto un questionario a 235 mamme e papà chiedendo loro di valutare l’odore del proprio bambino.
Il 93,7% dei genitori reputava piacevole o molto piacevole quello dei neonati, mentre per quanto riguardava i figli adolescenti, di 14 anni o oltre, la percentuale scendeva al 75,2%.
Un dato che è risultato legato anche al tempo trascorso insieme, che più aumentava più faceva crescere anche il gradimento per il profumo del proprio bambino.
In adolescenza, inoltre, va considerato – come hanno evidenziato gli stessi ricercatori – che i ragazzi hanno un odore diverso, collegato anche a fattori ormonali, come ad esempio la presenza del testosterone che ha un picco durante la pubertà.
Per gli studiosi i neonati, con il profumo gradevole che li contraddistingue, in qualche modo ci invogliano a prenderci cura di loro anche quando siamo stanchi. Un bisogno che diventa poi inferiore man mano che crescono.