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Pressione alta nei bambini: un decalogo per prevenirla

Siamo abituati a considerarlo un disturbo da adulti, eppure di pressione alta ne soffrono anche i bambini in età pediatrica.
Il problema è che viene troppo spesso sottovalutato per la scarsa abitudine di misurare la pressione ai più piccoli.
Come ha spiegato Ugo Giordano, componente del Gruppo di Studio Ipertensione Arteriosa della Società Italiana di Pediatria (SIP), “l’ipertensione arteriosa vera e propria riguarda circa il 3,5% dei bambini e degli adolescenti ma se consideriamo anche i bambini con valori pressori persistentemente alti (cosiddetta pre-ipertensione) le percentuali aumentano attestandosi tra il 5,7% e il 7%. Ancora più elevata è la prevalenza nei bambini in sovrappeso o obesi tra i quali le percentuali arrivano al 24%”.
Un dato che deve fare riflettere visto che l’ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio per le patologie cardiovascolari (tra le principali causa di mortalità dell’adulto).
Individuare un bambino con valori elevati della pressione arteriosa e modificare alcuni stili di vita può evitare che diventi un adulto iperteso. Tendenzialmente infatti valori pressori elevati nell’infanzia si mantengono tali anche in gioventù fino all’età adulta”, ha precisato il Segretario nel Gruppo Silvio Maringhini.
Ecco perché è indispensabile che la prevenzione cominci già nell’infanzia seguendo poche ma importanti regole, riassunte dalla SIP in questo decalogo:

  • Il rischio cardiovascolare inizia in età pediatrica: occhio alla familiarità! Quando l’ipertensione arteriosa è presente in più membri della famiglia, in particolare padre e/o madre, è molto più probabile che i figli abbiano valori pressori elevati, anche in età pediatrica. La misurazione della pressione arteriosa deve sempre far parte della valutazione dello stato di salute del bambino.
  • Far misurare la pressione al bambino a partire dai 3 anni. Le Linee Guida Internazionali raccomandano la misurazione della pressione annualmente presso il proprio pediatra di riferimento nei bambini sopra i 3 anni di età.
  • Non tutti gli apparecchi per la misurazione sono uguali. La misurazione della pressione dovrebbe essere fatta dal pediatra. Nel caso in cui avvenga a casa occorre usare apparecchi approvati e collaudati per l’età pediatrica. Se i valori risultano sempre elevati vanno riferiti al medico che deve confermarli con la metodica classica, quella “ascoltatoria”.
  • Se l’ipertensione persiste per oltre un anno è consigliato fare l’Holter pressorio. Si tratta precisamente del “Monitoraggio Ambulatoriale della Pressione Arteriosa 24 ore” (ABPM degli anglosassoni), genericamente indicato come “Holter pressorio” che consente di tracciare un profilo pressorio durante le attività della giornata, lontano dall’ambiente medico e durante il periodo di sonno. E’ consigliato inoltre eseguire un Holter pressorio nei bambini con ipertensione arteriosa secondaria ad altre malattie croniche, obesi, nati prematuri o già in terapia farmacologica per valutarne l’efficacia.
  • Limitare il sale. Studi dell’Istituto Nazionale Americano per la Sorveglianza della Salute e della Nutrizione (NHANES) hanno evidenziato come una dieta ad alto contenuto di sodio aumenti di due volte il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa, di tre volte se è associata anche l’obesità.
  • …e gli zuccheri. Anche gli zuccheri, sia complessi come i carboidrati sia semplici come il fruttosio, comportano un aumento dei valori di pressione arteriosa con meccanismi sia diretti sia indiretti (attraverso l’aumento del peso corporeo per il contenuto di calorie totali fornite).
  • Sì a alimentazione e stili di vita corretti. Lo stile di vita influenza significativamente i valori di pressione arteriosa. L’eccesso di peso corporeo fino all’obesità e la mancanza di attività fisica sono i principali determinanti di valori pressori costantemente più elevati.
  • Lo sport non è controindicato nel bambino iperteso. La presenza di ipertensione arteriosa non controindica la pratica di attività sportiva, anzi la raccomanda! Fanno eccezione rari casi, come i soggetti affetti da ipertensione arteriosa complicata che possono avere necessità di modificare le terapie o che praticano sport agonistici di potenza per cui andranno valutati singolarmente dallo specialista.
  • Nei bambini a rischio eseguire il controllo pressorio ad ogni visita medica. Si raccomanda il controllo della pressione arteriosa ad ogni visita medica nei soggetti affetti da obesità, malattie renali, diabete, coartazione aortica operata o anche che fanno uso di farmaci che aumentano la pressione arteriosa (cortisonici, immunosoppressori, terapie ormonali).
  • Controllare il colesterolo nei bambini ipertesi. Tutti i pazienti affetti da ipertensione arteriosa devono aver controllato anche i valori di colesterolo nel sangue. L’Ipercolesterolemia, che può spesso avere radici familiari, è un altro dei principali fattori determinanti il rischio cardiovascolare.