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Certificato medico sporitvo per i bambini: quando è obbligatorio

Nuoto, danza, calcio, tennis, pallacanestro, pallavolo, ginnastica… avete già deciso a quali corsi iscrivere quest’anno i vostri figli e nipoti?
Che lo sport faccia bene ai bambini è ormai risaputo ma non tutte le famiglie hanno le idee chiare sul certificato medico sportivo da produrre in base all’attività scelta.
Neanche io ero del tutto a conoscenza di cosa prevedesse l’attuale normativa e ho così deciso di fare un po’ di verifiche per saperne di più.
Ecco cosa ho scoperto.

Una prima discriminante è rappresentata dall’età del bambino.
Il 28 febbraio 2018, infatti, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin di concerto con il Ministro per lo Sport Luca Lotti ha emanato un decreto dichiarando il certificato medico sportivo non più obbligatorio per i bambini da 0 a 6 anni.
Come si legge nel testo infatti
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Ritenuto che la Federazione Italiana Medici Pediatri, con nota del 16 luglio 2015, ha segnalato la necessità di escludere dall’obbligo della certificazione medica l’attività sportiva per la fascia di età compresa tra O e 6 anni, al fine di promuovere l’attività fisica organizzata dei bambini, di facilitare l’approccio all’attività motoria costante fin dai primi anni di vita, di favorire un corretto modello di comportamento permanente, nonché di non gravare i cittadini ed il Servizio Sanitario Nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni
Non sono sottoposti ad obbligo di certificazione medica, per l’esercizio dell’attività sportiva in età prescolare, i bambini di età compresa tra O e 6 anni, ad eccezione dei casi specifici indicati dal pediatra
“.

Spetta quindi al pediatra richiedere eventuali esami (come analisi del sangue, elettrocardiogramma, ecocardiogramma o altri accertamenti) qualora li ritenga necessari per emettere il certificato medico a conferma della buona salute del bambino. Per esempio se soffre di malattie croniche o disfunzioni sin dalla nascita, se si sono verificati problemi di salute significativi nei primi anni di vita o se in famiglia sono presenti patologie trasmissibili geneticamente che possono causare problemi durante l’attività fisica.
Può anche essere la stessa struttura o società sportiva a richiedere comunque alla famiglia, anche in caso di under 6, il certificato medico sportivo per maggiore sicurezza e per non assumersi la responsabilità sulle condizioni fisiche di bambini così piccoli.

Per i bambini da 6 anni in su valgono invece altre valutazioni e, come per gli adulti, la differenza è data dal tipo di attività.
In generale, è importante sapere che il Ministero della Salute distingue 3 tipologie di attività fisico-sportiva:

  • attività ludico-motoria e amatoriale è quella che viene praticata, in maniera individuale o collettiva, da persone non tesserate ad alcuna federazione o enti sportivi riconosciuti dal CONI ed è finalizzata al raggiungimento e al mantenimento psico-fisico.
    Per questo tipo di attività non è richiesto il certificato medico sportivo.
    In pratica per andare a nuotare in piscina o ad allenarsi in palestra, a correre al parco o a giocare a calcetto non è obbligatorio presentare alcun certificato medico, anche se come forma di tutela alcune strutture ne facciano richiesta. In questi casi è possibile richiedere il certificato (che avrà validità annuale e decorrenza dalla data di rilascio e non comporta l’obbligo di elettrocardiogramma) al pediatra o allo specialista di medicina sportiva. Il prezzo può variare da regione a regione.
  • attività sportiva non agonistica ⇒ sono considerate attività sportive non agonistiche quelle svolte da persone tesserate e organizzate dal CONI, da società sportive affiliate ad una federazione nazionale (FIGC nel caso del calcio, FIN per il nuoto, FIT per il tennis e così via), da una disciplina associata (ad esempio la FASI per l’arrampicata sportiva), da enti di promozione sportiva riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale (ad esempio il Centro Sportivo Italiano CSI, l’Unione Italiana Sport per tutti UISP e così via), da un organo scolastico.
    Secondo le linee guida del decreto 8 agosto 2014, per svolgere queste attività è obbligatorio un certificato medico sportivo non agonistico rilasciato dal pediatra o da un medico sportivo. Il certificato medico sportivo per attività sportive non agonistiche è a pagamento (può essere però gratuito in caso di eventi scolastici), ha validità di 1 anno e deve contenere gli esiti di una anamnesi ed esame obiettivo, della misurazione della pressione e di un elettrocardiogramma a riposo.
  • attività sportiva agonistica ⇒ sono riconosciute attività agonistiche le pratiche sportive eseguite in maniera sistematica e/o continuata da membri tesserati ad una Federazione sportiva nazionale o Enti sportivi riconosciuti dal CONI, che partecipano regolarmente a gare ed incontri agonistici.
    In questo caso, il certificato medico di idoneità fisica allo svolgimento di sport a livello agonistico è obbligatorio e deve essere rilasciato da un medico specialista di medicina dello sport a seguito di accurata visita che generalmente comprende esami del sangue e delle urine, spirometria, test visivo ed elettrocardiogramma sotto sforzo. Se tutti i parametri sono adeguati, viene rilasciato il certificato medico agonistico che deve essere consegnato alla propria società sportiva con validità 12 mesi. Alla scadenza deve essere rinnovato con una nuova visita completa. Il costo varia in base al medico al quale ci si rivolge e alla regione nella quale si risiede.

Ogni attività sportiva agonistica prevede, inoltre, un’età minima di accesso stabilita dalla rispettiva Federazione.
Ad esempio, 8 anni per la ginnastica, la danza sportiva, il pattinaggio artistico, il nuoto semplice, 9 anni per il nuoto sincronizzato e la pallanuoto, 10 anni per la pallavolo, 11 anni per la pallacanestro, 12 anni per tutte le attività di atletica leggera, il calcio, il judo, il karate e le arti marziali in genere.

In base all’età dei bambini, infine, è possibile scegliere l’attività ludico-motoria o sportiva per loro più adatta ed indicata.
Ne ho già parlato in un altro articolo che ho pubblicato un po’ di tempo fa e che vi invito a leggere cliccando QUI.

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