riflessi neonatali
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Riflessi neonatali: quali sono e come si manifestano

Si chiamano riflessi neonatali e caratterizzano i primi mesi di vita di ogni bambino.
Sono la risposta immediata al cambiamento che avviene quando si passa dal mondo protetto del grembo materno alla vita esterna ricca di stimoli sensoriali.
La presenza dei riflessi primari è indispensabile per la sopravvivenza del nascituro.
Altrettanto indispensabile per l’organizzazione della sua vita relazionale, sensoriale, affettiva e produttiva è che questi si estinguano completamente entro i 6-12 mesi.

Vediamo insieme quali sono i principali e come si manifestano:

Riflesso di Moro
Fu scoperto e descritto per la prima volta dal pediatra austriaco Ernst Moro ed è uno dei più conosciuti.
È presente in tutti i neonati ad eccezione di quelli affetti da Trisomia 21 (Sindrome di Down).
Si manifesta con una reazione di soprassalto accompagnata da improvvisa apertura delle braccia al verificarsi di stimoli esterni.
Ad esempio un rumore improvviso o quando si appoggia il bambino supino in modo un po’ brusco o rapido.
In questi casi il neonato fa un sobbalzo, estende le braccia allargando mani e dita e successivamente le piega, normalmente segue il pianto.
In generale scompare dopo poche settimane o al massimo entro i 6 mesi.

Riflesso di suzione
Si sollecita la cute presente nel viso (solitamente la guancia) e questo comporta il riflesso del bambino a voltarsi verso la parte sollecitata.
Si pensa abbia lo scopo di facilitare l’avvicinamento al capezzolo e di conseguenza l’allattamento.
Tale reazione scompare solitamente dopo i 4 mesi dalla nascita ma esistono casi nei quali è rimasto sino ad 1 anno di età.

Riflesso glabellare
La glabella è una piccola area depressa mediana dell’osso frontale, al di sopra della sutura naso-frontale tra le arcate sopracciliari.
Al soggetto viene detto di spalancare bene gli occhi e di non ammiccare.
La regione glabellare viene battuta lievemente ad un ritmo rapido e costante e si registra il numero delle volte che il paziente ammicca.

Riflesso palmo-mentoniero 
Si assiste ad una contrazione del mento una volta stimolato il palmo della mano alla base del pollice.

Riflesso di prensione palmare
E’ un riflesso comune di tutti i bambini appena nati e compare intorno al primo mese.
Si riscontra quando si fa scivolare un oggetto, solitamente allungato, lungo il palmo della mano. Tipico è il caso del dito di un adulto.
Di istinto i neonati stringeranno la dita formando il pugno. Si pensa questo riflesso sia preparatorio alla prensione volontaria.
Tale riflesso tende a scomparire dopo 2 o 3 mesi dalla nascita.

Riflesso tonico asimmetrico cervicale
E’ detto anche riflesso tonico del collo.
Quando il bambino si trova in posizione supina se il capo viene ruotato a destra il bambino distende l’arto superiore destro e flette il controlaterale. Viceversa se il capo viene ruotato a sinistra.
L’acquisizione di questa capacità motoria è condizione necessaria perché si creino le basi per il passaggio a competenze ancora più elevate.
In particolare il passaggio alla posizione a carponi, che permetterà l’acquisizione dello schema motorio dinamico, frutto dell’attivazione incrociata degli arti superiori ed inferiori.
Tale riflesso impedisce al bambino di rotolare. Ha inoltre la funzione di portare nel campo visivo il braccio e permettere quindi il controllo occhio-mano che porterà ai gesti.
Dovrebbe normalmente scomparire entro i primi mesi di sviluppo del bambino (intorno al terzo-quarto mese).
Se invece il riflesso è presente anche in seguito si deve verificare un eventule danno neurologico.

Riflesso spinale di Galant
Viene definito anche semplicemente riflesso della colonna vertebrale.
Si manifesta automaticamente attraverso l’incurvamento omolaterale del tronco, quando avviene la stimolazione paravertebrale nella regione dorso-lombare.
Serve a comprendere immediatamente se vi siano paralisi dei nervi anche a livello cerebrale.
Più in generale si utilizza per comprendere la situazione del sistema nervoso del neonato.

Riflesso tonico labirintico
E’ il riflesso teso al mantenimento della verticale del capo in relazione alle varie posizioni del tronco.
Un neonato in posizione prona, in virtù di questo riflesso, solleva il capo e lo mantiene in estensione (controllo del capo).
Questa capacità motoria è propedeutica a quella mediata dal riflesso tonico simmetrico cervicale, grazie al quale il piccolo acquisisce, estendendo gli arti superiori la capacità di sollevare il tronco dal piano di appoggio. La flessione degli arti inferiori permette invece il passaggio alla posizione carponi.
Il controllo labirintico è attivo anche nel passaggio dalla posizione supina a quella seduta.

Riflesso tonico simmetrico cervicale
E’ il riflesso teso al sollevamento del tronco sul piano di appoggio estendendo gli arti superiori.

Riflesso di marcia automatica
Grazie a questo riflesso il bambino, sostenuto da sotto le ascelle e con le palme dei piedi poggiate su una superficie piana, accenna una sorta di camminata.
Si presenta dopo i primi due giorni di vita e scompare intorno al quarto mese con il progredire delle capacità di movimento del bambino.
Ha funzione preparatoria per la deambulazione volontaria.