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Un gioco per ogni età: come scegliere quello più adatto

Il momento del gioco è essenziale per lo sviluppo della personalità del bambino. Ma come scegliere i giochi più adatti in funzione dell’età?

Alcune utili indicazioni arrivano dagli esperti di Città del sole, la catena di negozi nata nel 1972 a Milano che da sempre si ispira al principio pedagogico del “gioco giusto al momento giusto”. Gioco che va inteso non come semplice passatempo o divertimento ma come veicolo per scoprire il mondo. 

E che deve essere pensato espressamente per le diverse fasi della crescita, per stimolare la creatività dei bambini attraverso l’esperienza, l’immaginazione, la curiosità e la scoperta.

Vediamo, quindi, come orientarsi nella scelta a seconda delle fasce d’età:

0/3 anni – Spetta ai genitori, in questa prima fase, introdurre al gioco con gesti semplici e ripetitivi: un sonaglio che gira, due soli che ruotano su loro stessi, un delicato carillon che invita al sonno. Non serve sbalordire il neonato con luci e suoni: tutto per lui in questi primi anni è stimolante e i giochi basilari che nascondono il segreto meccanismo della legge di causa ed effetto sono alla fine più prodigiosi degli effetti prodotti da pile nascoste.

3/6 anni – Le costruzioni sono, in un certo senso, il gioco per antonomasia, perché rappresentano il naturale istinto a costruire e distruggere dei bambini. Molte le possibilità: legno o plastica, cubi o assicelle. Dai 3 anni il bambino si lancia nella creazione senza alcun progetto e solo alla fine attribuisce identità al suo prodotto. Altrettanto essenziali altri giochi come inventare storie con personaggi e animali, giocare assieme e comunque sempre far per finta.

6/9 anni – È l’età del gioco strutturato e consapevole: le regole sinora baldanzosamente violate divengono intoccabili. Inoltre, acquisita piena padronanza motoria, il bisogno di affinare le proprie abilità porta il bambino a intraprendere sfide manuali sempre più ardite, con labirinti, dardi, boomerang. Si approfondiscono le tecniche per decorare materiali, per creare, piegare, incollare. Infine gli esperimenti, per capire il funzionamento degli oggetti che ci circondano.

9/14 anni – Questa è l’età nella quale giocare si confonde con il fare esperimenti. Dalla dinamo alle cellule solari, i ragazzi impareranno a produrre energia senza ricorrere alla presa elettrica: un’ottima palestra per affrontare l’attuale allarme ecologico. E questa è solo una parte delle sperimentazioni a sfondo scientifico possibili a quest’età, talvolta mascherate da semplici passatempi o da giochi di abilità manuale.