Tutti noi genitori sappiamo bene che il rapporto tra i bambini e le verdure non è sempre facile.
Molte volte le rifiutano senza nemmeno averle mai assaggiate dando per scontato che non saranno di loro gradimento.
Eppure spesso, una volta provate, cambiano decisamente idea e iniziano a mangiarle con piacere.
E’ quello che succede anche al protagonista de “Il libro per non far mangiare le verdure ai bambini”, un bimbo che vuole spiegare i tanti motivi per cui non si dovrebbero mangiare le verdure.
Certo, lui non le ha mai assaggiate e quindi, per convincere il piccolo lettore, proverà un pezzettino di pomodoro, poi di carote, poi di piselli… e alla fine scoprirà che le verdure non sono poi così cattive come credeva!
Il libro, che si rivolge in particolare ai bambini dai 2 ai 10 anni, è stato scritto e illustrato da Irene Marzi, mamma di 2 gemelline, specializzata in attività per bambini, che da alcuni anni gestisce con successo il blog Bimbi Creativi.
Come l’è venuta l’ispirazione per scriverlo lo racconta lei stessa: “Spesso mi capita di sentir dire ai bambini che non gli piacciono le verdure. Quando poi chiedo “Quali?” mi rispondono “Tutte!”. Allora imperterrita continuo con le domande “Ma le hai mai assaggiate?” e spesso la risposta è un secco “NO!”. Questa cosa di dire che non piace un cibo anche se in realtà non lo si è mai assaggiato è una caratteristica che trovo anche in molti adulti e che mi fa sorridere. Sono pertanto partita da questi episodi per trattare con ironia questo tema“.
Per la parte narrativa ha poi deciso di utilizzare il maiuscolo. “Quando le mie bambine hanno iniziato ad approcciarsi alla lettura” – spiega Irene – “erano immensamente felici di poter leggere da sole i libri. Purtroppo però i libri in maiuscolo sono molto pochi, così ho deciso di utilizzare questi caratteri per facilitare la lettura anche dei più piccoli“.
Le immagini scelte per raffigurare le scene sono semplici e a misura di bambino e si punta molto sul colore per attirare l’attenzione dei piccoli lettori.
Infine il protagonista volutamente non ha un nome per permettere ai bambini di raffigurarlo ed immedesimarsi facilmente in lui. E farlo diventare un amico con il quale… assaggiare le verdure.
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