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Alimentazione del bambino: i 10 consigli se non mangia

L’alimentazione di figli e nipoti è uno dei problemi che affligge di più i genitori e le famiglie italiane.
Molti bambini ad esempio mostrano una vera e propria avversione verso alcuni alimenti, come frutta e verdura, che se troppo accentuata può portare a forme di obesità anche gravi.
Al tempo stesso, la selettività (scelta mirata di alcuni alimenti da mangiare) e la neofobia (paura di entrare in contatto con nuovi cibi), possono innescare disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia.
Come hanno sottolineato gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, la selettività alimentare è un disturbo che riguarda circa il 30% dei bambini, con il picco di incidenza intorno ai 2-4 anni (13%). Di questi, circa la metà perpetua il comportamento oltre questa età, con una tendenza alla cronicizzazione.
Ad influenzare questi atteggiamenti sono soprattutto l’alimentazione nei primi anni di vita (allattamento, divezzamento, quantità e qualità di cibo assunto tra 1 e 3 anni) e le “cattive” abitudini familiari.
Per garantire ai bambini una alimentazione varia e completa che contenga tutti i nutrienti necessari all’organismo, selettività e neofobia verso gli alimenti dovranno essere vinte attraverso un approccio educativo che permetta di assaggiare e scoprire nuovi sapori senza paura.
Ecco i 10 consigli forniti dagli esperti del Bambino Gesù:

  1. Tutta la famiglia deve cercare di avere lo stesso tipo di alimentazione
    Il bambino è influenzato a livello sociale nella scelta degli alimenti e tende a mangiare per imitazione. In questo ambito la famiglia ricopre un ruolo cruciale come modello.
  2. Gli alimenti devono essere riproposti più volte
    Il consumo ripetuto di un alimento aumenta il gusto del bambino per l’alimento stesso. È importante non presentare lo stesso piatto in maniera continuativa ma farlo a distanza di tempo per non generare noia. Sulla tavola devono essere proposti sempre tutti gli alimenti, compresi quelli non graditi dal piccolo, cucinati in maniera differente.
  3. Gli adulti non devono costringere il bambino ad assaggiare un alimento con forza
    L’assaggio forzato può accrescere l’avversione del piccolo. Anche proporre un premio a seguito dell’azione (esempio “mangia tutte le verdure nel piatto e poi avrai il gelato”) non porta il bambino a consumare volontariamente il cibo piuttosto ad alimentarsi solo per ottenere il premio.
  4. L’orario del pasto deve essere rispettato
    Il pasto deve essere un momento ben preciso della giornata: è opportuno che tutta la famiglia mangi alla stessa ora e alla stessa tavola.
  5. No giochi, no TV
    Il pasto è un momento importante, non sono concesse distrazioni. Occorre invitare il piccolo a spegnere la televisione e ad allontanare i giochi. Quindi lasciarlo libero di sperimentare e conoscere gli alimenti presenti sulla tavola.
  6. Organizzare un percorso di familiarizzazione col cibo
    Il rifiuto di alcuni alimenti si accompagna spesso al rifiuto ad assaggiare. Per portare bambini e ragazzi a provare il sapore di un cibo è necessario stimolarne la curiosità attraverso i sensi: dalla conoscenza alla sperimentazione.
  7. Portarlo a fare la spesa
    Mamma e papà possono lasciarsi aiutare dal proprio figlio nella scelta degli alimenti da acquistare. Rendere partecipe il bambino nel momento della spesa lo farà sentire padrone delle proprie scelte.
  8. Coinvolgere il bambino mentre si cucina
    Il bambino deve poter prendere confidenza con quello che ha scelto al supermercato attraverso i 5 sensi in un percorso di “amicizia” con il “nuovo”. Lavare, sbucciare, tagliare e inventare ricette insieme a mamma e papà lo invogliano a gustare le proprie “creazioni”.
  9. L’ultimo passo: assaggiare insieme
    Dopo aver preparato insieme il piatto, mangiare qualcosa che il bambino ha visto nascere e che ha conosciuto in tutte le fasi di preparazione, può rassicurarlo e fargli vincere la neofobia. Se ciò non accade, non forzarlo nell’assaggio ma riproporre nel tempo e più volte il cibo non amato, in modalità diverse.
  10. La cucina diventa una festa
    Prendere un cappellino da chef e rendere partecipe il bambino. Il tempo giocherà a favore di tutta la famiglia.

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