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Il Comune di Trieste sensibilizza sugli stereotipi di genere su educazione, famiglia e lavoro

Sapete cosa sono gli stereotipi? Il dizionario Treccani della lingua italiana definisce lo stereotipo un “modello convenzionale di atteggiamento e di discorso. In particolare, in psicologia, opinione precostituita, generalizzata e semplicistica, che non si fonda cioè sulla valutazione personale dei singoli casi ma si ripete meccanicamente, su persone o avvenimenti e situazioni”.
In pratica sono credenze e rappresentazioni che vengono associate, senza distinzioni né verifiche, ad un intero gruppo di persone.
Gli stereotipi di genere condizionano scelte e comportamenti in modo sottile e spesso senza che chi è condizionato ne sia consapevole.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli stereotipi di genere, è stata realizzata una campagna proposta dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Trieste ed attuata dall’Assessorato Pari Opportunità dell’Ente. Per tutto il mese di novembre, sul retro e sul fianco destro degli autobus di Trieste Trasporti, sono visibili immagini e messaggi che vogliono catturare l’attenzione dei cittadini su aspetti spesso discriminatori tra uomini e donne.
Gli slogan, semplici e chiari sono stati pensati in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia e sono volutamente provocatori. Si concentrano su tre ambiti individuati e scelti in modo ponderato: educazione, famiglia e lavoro.
Viene sottolineato, ad esempio, l’impegno gravoso che quotidianamente devono affrontare le donne sia al lavoro che nel curare casa, figli e parenti (ai quali, secondo un’indagine effettuata, dedicano oltre 5 ore al giorno, mentre gli uomini soltanto 1 ora e mezza).
Oppure, ed è il motivo principale per il quale ve ne parlo qui, si invitano le famiglie a lasciare i bambini liberi di piangere e di esprimere le loro emozioni perché il pianto per loro è sano e necessario.
E’ stato poi evidenziato verso quali campi si indirizzano le aspirazioni di carriera delle ragazze: la riserva indiana delle professioni “da colletto rosa” (insegnamento, risorse umane, ecc…), mentre si percepiscono altre carriere, nella tecnologia, ingegneria, nelle scienze e nella matematica come dominio prevalentemente maschile.
Da rilevare anche alcuni comportamenti “inadatti alle donne” (competere contro altri candidati per ottenere una posizione, chiedere un aumento di stipendio con fermezza, prendere la parola in una riunione sovrastando la voce degli altri).
Sono ancora molte infatti le disparità che riguardano vari campi della società, come le aspirazioni di carriera o le retribuzioni economiche.
Aspetti importanti che dovremmo tenere in considerazione tutti quanti noi genitori evitando di crescere i nostri figli con modelli educativi sbagliati e pieni di pregiudizi.

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